Traspirante n. 2 2018

Secondo di sei lavori costituiti da pannelli di sughero dipinti con acrilico sui quali sono assicurate garze lavorate con interventi di cucitura. Ciascun pannello misura cm. 30×30 ed è montato in cornice a cassetta poco più grande. Il sughero e la garza: elementi fragili ed estremamente resistenti nella loro elastica adattabilità. Respirare è come espandere e contrarre il ritmo delle proprie emozioni.

Unico n. 1 2020

Primo di sei lavori tridimensionali assemblaggi di fossili marini, filo di rame e filo di cotone, montati in cornici a cassetta di cm. 26×33. L'unicità come condizione privilegiata e densa di potenziali e patologiche conseguenze.

Messa in sicurezza 2018

Telo di cotone (cm. 150×100), garza, ricamo a mano, applicazioni di cordino lavorato a uncinetto
Spiegazione: la vulnerabilità dell’essere trova appigli inaspettati ai quali aggrapparsi. Non sempre i solidi ancoraggi che assicurano la sopravvivenza possono leggersi come opportunità; questa la premessa per una lettura introspettiva sui limiti dell'essere umano.

Note: The text above was written by the Artist. No modification was made by COCA.

Roberta Petrangeli

Italy

http://www.robertapetrangeli.com

Roberta nasce a Roma nel 1964. Nel corso del tempo coltiva e si dedica alle sue due grandi passioni: la danza e la pittura. Dopo oltre dieci anni di studi finalizzati alla pratica delle tecniche di decorazione e pittura antiche e moderne, compreso l’affresco e l’acquerello, inizia l’attività espositiva prediligendo progetti di collaborazione con altri artisti. Negli anni più recenti intraprende un nuovo percorso che unisce alla pittura materiali tridimensionali, soprattutto filo e garza. Questo accostamento permette all’artista di esprimere al meglio le tematiche da sempre affrontate e sviscerate: la vulnerabilità dell’uomo, i rapporti di comunicazione tra esseri viventi e le possibili relative patologie interazionali.
“Osservo e mi chiedo cosa vedo. Infinite sfumature, alternanze di ruoli e posizioni, filtri mentali e materiali inquinano il mio sguardo. Il dubbio è la mia consapevolezza, la mia arte è una continua domanda che nasce dall’osservare la realtà scardinando l’apparenza”.

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