Darkroom, 7,51€ per una bandiera Italiana | 2012
La “stanza oscura” è quella del presente, uno spazio del tutto amorfo se non per il tricolore italiano che lo domina e che circoscrive i confini geografici della storia che vi si narrerà. La tecnica utilizzata è quella della dissolvenza, in gergo tecnico morphing, uno dei primi effetti speciali sviluppati dall’industria cinematografica, che consiste nella trasformazione di un immagine in una di forma diversa senza soluzione di continuità. Così, in Darkroom, Marco De Meo incatenato alla bandiera del suo paese, è condannato a rincorrere sé stesso intorno all’asta che regge quella bandiera, quell’idea, facendosi cantastorie di vizi e virtù e trasformandosi di volta in volta in un differente personaggio dell’Italia ai tempi del collasso. Il fluido e l’inarrestabile vortice creato da questo movimento, trasforma l’oggetto inanimato in una forza centrifuga invisibile che rigetta ripetutamente il performer in avanspettacolo caricandolo, ogni volta, di un nuovo dramma da rappresentare.

Versus | Il Potere | 2014
Nella continua necessità di affermare il proprio potere, due performer si ritrovano sulla scena con l’urgenza di fare e dire qualcosa per riempire l’insostenibile atmosfera del vuoto, dove nulla accade; il risultato è un eterno gioco per affermare la propria presenza dentro l’altro, nell’assurda convinzione che questo sia l’unico modo loro concesso per poter esistere.
Azioni comiche e drammatiche si susseguono tratteggiando le diverse sfaccettature di questo ambiguo rapporto, dal quale i due cercano disperatamente di svincolarsi; così, gradualmente, si viene a creare una dimensione nuova di ribellione, prima individuale e poi collettiva, che non crea più vittime, ma diventa occasione di fuga dalle dinamiche di potere. I due si scambiano eternamente i ruoli di carnefice e vittima, passando in rassegna le diverse sfaccettature del potere; questi bambini travestiti da adulti, fasciati del latex nero che ricorda la trasgressione della night life metropolitana, saranno costretti a venire a capo dell’irrisolto che li imprigiona, senza abbracciare in conclusione, nessuna posizione, se non quella salvifica istintiva della fuga.
Note: The text above was written by the Artist. No modification was made by C.O.C.A.
Elektromove nasce nel 2010 come fucina di sperimentazione nel campo dell’arte performativa e visuale, e della videodanza. Negli anni è diventato un luogo di condivisione, più che una compagnia teatrale. Marco de Meo creatore del progetto, ha collaborato negli anni con artisti diversi e provenienti da ambiti di ricerca artistica diversi, rendendo le performance multidisplinari (Cecilia Vecchio, attrice, Marcello Gori, musicista elettronico, Riccardo Modica, DJ, e con i VJ: Elisa Dri, Ilaria Vergani, Lorenzo Banfi, Bruno Perosa, Luca Mariani ). Le performance sono dei veri atti di sperimentazione multidisciplinare, a temi sociali e politici che attingono dalla filosofia e/o dalla scienza, creando cosi una struttura performativa sempre originale, attraverso un linguaggio scenico primordiale