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Sonounadonnanonsonounasanta. 2017


Ci sono oggetti, di uso comune, quotidiano, spesso densi di una specifica connotazione. Oggetti che, in qualche modo, arrivano a rappresentare uno status o una categoria. L’intento dell’opera è quello di decontestualizzare l’oggetto in se, in questo caso un asse da stiro, e renderlo altro. Renderlo un quadro, una scultura. Trasformare qualcosa per dargli nuova vita, stravolgendone completamente il significato intrinseco.
Tecnica: garze mediche e smalti su asse da stiro.


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16 Psyche. 2013


La casualità di trovare 16 pezzi, tavole, supporti. 16 blocchi vergini che possono diventare altro. Possono diventare una costellazione di pezzi singoli eppure interdipendenti. Distinti punti di vista, di sensazioni sul mondo. Una costellazione rossa e garzata, con quella garza medica che assorbe il mondo intorno a noi e lo trascina, esporta, lo restituisce ai supporti vergini. La casualità che siano 16 pezzi distinti, 16 pezzi di psiche, 16 parti di una cosa sola. La coincidenza che 16 Psyche è uno dei più grandi asteroidi della fascia principale. Misura 250 km di diametro, scoperto nel 1852 da Annibale de Gasperi dall’Osservatorio Astronomico di Capodimonte a Napoli. Psiche, si chiama così per la dea. Fanciulla di straordinaria bellezza, Psiche scatena la terribile gelosia di Afrodite che ordina al figlio Eros di suscitare in lei la passione per un uomo della più vile condizione. Ma Eros si innamora di lei e la fa condurre in un palazzo dove ogni notte si reca a farle visita nell’oscurità totale per non rivelare la sua identità. Eros chiede a Psiche di non tentare di riconoscerlo, pena l’abbandono. Psiche, pensandolo il mostro a cui era stata destinata ed istigata dalle sorelle maligne ed invidiose, armata di coltello si avvicina al dio che dorme facendosi luce con una lampada ad olio. Nel vedere la sua bellezza, rimane estasiata. Cade una goccia d’olio bollente dalla lucerna sulla spalla di Eros, che, ustionato e svegliatosi di soprassalto, abbandona la fanciulla. Ormai dipendono. Gravitano l’uno intorno all’altra. L’altra intorno all’uno.
Nella disperata ricerca del perduto amore Psiche giunge al palazzo di Afrodite. La dea, mossa dall’ira, sottopone la fanciulla a una serie di prove. Psiche le supera. Eros intanto, nostalgico, cerca l’amata e, trovatala, chiede a Zeus il permesso di sposarla. Il re degli dei ordina di andare a prenderla e condurla sull’Olimpo tra gli immortali. Dal loro matrimonio nasce una figlia,Volupta, il piacere in senso stretto. Il numero è un caso, il 16. Caso. Rosso per PSICHE. Rosso per EROS. Rosso per VOLUPTA. Costellazione per quel punto di vista sulla vita che siamo parte tutti di un totale. Esseri autosufficienti, talmente NON autosufficienti da aver necessità di un gravitare attorno ad una X, ad un ignoto, ad una costante passione d’attrazione.

Ilaria Berlingeri
Titolo: “16 Psyche” – installazione
Tecnica: tavole di mdf, garze mediche, smalto
misure varie
Anno: 2013


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La purezza di Sofronia. 2013


L’opera è ispirata al libro “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino. La scelta del bianco totale è in linea con il mio percorso di ricerca artistica. Utilizzo quasi esclusivamente tre colori, il bianco, il rosso e il nero. Stesso motivo per la scelta dell’utilizzo delle garze sterili che uso per i miei lavori. In questo caso il bianco ha lo scopo duplice di evocare sia l’aspetto/non aspetto stesso del cavaliere inesistente, il suo spirito è rappresentato nella mia opera con la parola “volontà”, incisa tra la vernice, al centro in verticale. Il cavaliere inesistente è spinto e vive grazie alla forza di volontà, tematica spesso trattata da Italo Calvino anche in altri suoi lavori. Il bianco simboleggia altresì la purezza di Sofronia. Agilulfo, il cavaliere inesistente, salvò la vergine Sofronia dall’abuso di due brigantì. Successivamente gli viene confessato che Sofronia aveva già un figlio all’epoca del salvataggio, quindi non era vergine, motivo per il quale ad Agilulfo non poteva essere più assegnato il titolo di cavaliere per aver salvato una donna pura da una violenza. La rivelazione getta nel panico il cavaliere, il quale, per onore e spinto, appunto dalla volontà, decide di andare a cercare la ragazza per dimostrare che all’epoca era ancora pura. Dopo varie avventure che lo conducono in Scozia e poi in Africa (in Marocco), Agilulfo trova la donna che cercava, Sofronia, e la riporta nei pressi del campo di battaglia dei Franchi, per dimostrare finalmente all’imperatore che la donna era vergine nel momento in cui l’aveva salvata dai violentatori vent’anni prima, e anzi è vergine tuttora. Qui la scelta naturale per me di utilizzare il bianco totale per l’opera e la forma evocativa e diretta delle garze sulla tavola di legno.

Misure: 60×60 cm
Tecnica: Garze, teli di cotone, smalto e acrilico su tavola


Note: The text above was written by the Artist. No modification was made by C.O.C.A.


Ilaria Berlingeri

Italy

Interessata fin da bambina al mondo dell'arte in tutte le sue sfaccettature, Ilaria Berlingeri, assorbe da esso l'essenza più intrinseca, riuscendo a farla propria ed a tramutarla nelle sue opere con forza e caparbietà. Ne risultano lavori molto personali, carichi di significato più o meno apparente. Più o meno svelato. Più o meno nascosto, al primo colpo d’occhio. Lavora da molti anni a Roma, dove si laurea in storia e critica del cinema, e dove si occupa di ufficio stampa e svolge il lavoro di giornalista per l’arte, la musica e lo spettacolo. Dalla sua città trae il senso di eterna crescita, di eterno caos, di eterna bellezza perfetta e imperfetta. Ne conquista la perfetta imperfezione. Il gesto, nelle sue opere, è ricercato e preciso, ma allo stesso tempo istintivo e primordiale. Il le


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