
Diorama. 2018
Diorama / Vetro, carta, stampe digitali, solventi, cinghie fissaggio, 30×20 x20 cm
L’opera si inserisce su un percorso di ricerca che verte sul concetto di Mundus Imaginalis del filosofo Hanry Corbin il quale, attraverso un studio delle filosofie tradizionali orientali in particolare quella islamica, afferma l’idea di un mondo delle immagini sospeso, potremmo dire tra terra e cielo, tra un mondo fenomenico e uno iperuranico. Questo mondo di mezzo è il mondo degli archetipi, è un inconscio collettivo dove la nostra umanità si rappresenta incessantemente.
Questo “Diorama” intende presentare proprio questa condizione “di mezzo” sfruttando la trasparenza, translucenza e opalescenza dei materiali nel tentativo di restituire un ecosistema spirituale, un vero e proprio mondo che si esprime con materia e immagine, con il peso e lo spazio, ma anche con la luce e l’evanescenza. Un teatro effimero ma stretto e tenuto insieme da una tensione fisica.

Diorama. 2018
Note: The text above was written by the Artist. No modification was made by C.O.C.A.
La ricerca di Francesco Ciavaglioli (Avezzano, 1983) si contestualizza in vari media, spesso combinati e indistinti fra loro, attraverso i quali affronta il tema dell’immagine e della sua dissoluzione. Le sue opere sono visioni fantasmatiche, ombre in sospensione tra memoria individuale e collettiva, ma anche presenze perturbanti che amano oscillare tra un immaginario storico -talvolta arcaico- e uno più attuale, quotidiano. Attraverso vari processi di riproduzione delle immagini egli innesca degli errori, delle discrepanze che trasformano le immagini consumandole, provocando così una sospensione di riconoscibilità della forma, una parentesi dissimile, un’attesa di una più profonda e viscerale epifania. La sua ricerca è spesso applicata a lavori site specific e relazionali.