
M. 2015
“Una specie di grande rete rosa sospesa nel vuoto e ingigantita dall’ombra inquietante proiettata nel retro. Avvicinandosi si scopre un intreccio ossessivo di fili e corde che generano un labirinto in cui tutto è connesso e in espansione, mentre quasi al centro spiccano forme bianche che evocano i seni femminili. E’ una sorta di primordiale Grande Madre ormai priva di qualunque riferimento figurativo che allude all’inesauribile forza generatrice della donna e della natura più in generale. La M del titolo richiama la parola madre ma anche il movimento desideroso delle labbra che permette al neonato di succhiare il latte dal seno materno.”
Gabriele Simongini

Abitata in Dialoghi. 2017
“L’insieme di 28 corde colorate simbolo di altrettante vite femminili, diventate dialoghi strettamente intrecciati e interconnessi, carichi di storie e di memorie. Le vite di 28 donne di Anticoli Corrado, un tempo famoso paese di modelle e modelli, in una ulteriore conversazione visuale con le opere dei maestri storici che si trovano nel museo. “Abitata in Dialoghi” è anche un festoso arcipelago fatto anche di tante vicinissime isole, oppure la ragnatela che tesse il tempo e poi l’immagine evocativa di reti neuronali percorse da misteriose connessioni o, ancora, un ponte di rete che mette in comunicazione il passato e il presente”.
Gabriele Simongini
Note: The text above was written by the Artist. No modification was made by C.O.C.A.
Fabrizio Maria Pompili è nato a Roma nel 1969. Dopo essersi diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma con Cecilia Casorati con una tesi su Pino Pascali, ha trascorso un periodo a New York nello studio BAG di Brooklyn. Tornato in Italia, ha cominciato ad interessarsi ai materiali poveri del cucito e della tessitura, dalla corda al rame lavorato all’uncinetto, nell’ambito di una ricerca sul recupero dell'attività manuale delle donne che intende riscoprire il valore del tempo come elemento fondamentale e fondante del lavoro dell'artista.